Eleonora viveva in un mondo pesante. Pesanti erano le nuvole che d’inverno schiacciavano il paese e la nebbia che inghiottiva le cose. Pesante l’afa d’estateContinua a Leggere
Emily (dopo la fine)
Quando ha chiuso la porta, in quel silenzio improvviso, mi sono ascoltata. Gli ho parlato a lungo anche se lui non c’era più. Sapevo cheContinua a Leggere
Il funambolo
Bologna, 18 giugno 1976 Caro Simone, ho saputo, da Veronica, che venderai l’appartamento di via Galliera. Quell’appartamento, io e tuo padre lo comperammo per teContinua a Leggere
Per due punti passa una sola retta
Il primo pensiero fu di essere in ritardo: troppo intensa la luce che filtrava dalla tapparella. Perché Marta non mi ha svegliato? fu il secondo.Continua a Leggere
Se non ci divide una montagna
È cominciato tutto dopo aver passato il crestone, davanti a una parete ondulante verde intenso a macchie. Era da un po’ che non ci sentivamoContinua a Leggere
Giada
Wara e il nonno giunsero dal sentiero della ferrovia dismessa. Lunghe trecce lei, pelle antica lui. Giada fece loro cenno di avvicinarsi al portico e siContinua a Leggere
Eredità e Libertà
Andammo a vedere i Pumas nella fornace solare di un campo d’alta quota: Era il crepuscolo ma all’Olímpico Universitario ci entrammo presto, in tempo perContinua a Leggere
Divago errando
Dopo aver sistemato le nostre cose in camera, decidiamo di prendere una long-boat e raggiungere una delle isole qui vicino, sdraiarci su una spiaggia cheContinua a Leggere
L’isola
Dal fondo del lago non si vede niente. Dal suo perimetro chiuso è difficile sognare un’altra meta. Si vedono i passeri brucare sulle estremità opposte:Continua a Leggere